Le scuole civiche. Una realtà da 20mila studenti e 1000 docenti. Uno di quegli studenti è ora un ballerino di fama mondiale. Si chiama Roberto Bolle. Secondo il Comune di Milano ormai la scuola era diventata uno spreco di denaro pubblico. http://www.youtube.com/watch?v=6Ysowk9F4iU In questo video su You Tube abbiamo Paolo Andrea Gradnik, presidente del gruppo Lista Moratti al Comune di Milano. Gradnik afferma che quella di chiudere le scuole civiche è stata una decisione difficile presa per il bene della comunità. La sua tesi è che esistevano classi con meno di 10 allievi e ogni allievo costava al Comune di Milano 10mila euro. Troppi. “Sono soldi dei cittadini”, dichiara. Aveva suscitato notevole interesse la performances del primo cittadino milanese, "Lincoln Portrait" interpretato in lingua originale. Un gruppo di ragazzi ha speso il denaro necessario per entrare al Teatro Dal Verme, hanno aspettato che la Moratti cominciasse, ispirata, il suo pezzo e si sono improvvisamente alzati dai loro posti, urlando contro di lei: “E’ una vergogna chiudere l’unico liceo serale d’Italia. Perché non possiamo studiare?”. Esiste un video su You Tube, in tre versioni. Questo è uno dei migliori: http://www.youtube.com/watch?v=H8JGxySgonU Era il 24 settembre 2010. Dopo lo spettacolo Letizia Moratti e il direttore d’orchestra hanno commentato l’accaduto. Dice lui: “Noi siamo professionisti. La musica e l’arte devono trionfare su tutto!”. Afferma lei: “Le contestazioni ci stanno nella Democrazia. Contestavano su una scuola che viene chiusa perché non ci sono allievi. Costa soltanto, non dà nessun beneficio. Con quello che recuperiamo riusciamo a mettere fondi per altre scuole”. Conclude lui: “Sarebbe stato un grandissimo sbaglio rispondere a queste persone”. Spiega lei: “Stiamo riorganizzando le scuole civiche per avere un ritorno in termini di rapporto tra costi e benefici”. Oltre a Beppe Grillo altri personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura hanno difeso la causa del liceo serale: il critico d’arte Philippe Daverio, l’avvocato Umberto Ambrosoli, Roberto Bolle, il ballerino che ha frequentato proprio il Ghandi. http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/09/20/appello-della-star-della-danza-milano.html qui possiamo leggere l’intervista di Carlo Annovazzi a Bolle. D.: L' assessore Moioli dice che non si possono tenere aperte le scuole «per pochi studenti». Che ne pensa? È giusto, in questo caso, ridurre tutto a costi e ricavi? R.: «No. Non lo trovo giusto in generale quando si parla di un servizio pubblico, come deve esserlo una televisione di qualità, per esempio. Soprattutto è inaccettabile quando si parla di scuola, cioè dello strumento fondamentale per l' istruzione, la crescita e la formazione dell' individuo e quindi della società intera». http://milano.repubblica.it/dettaglio/ambrosoli-sui-banchi-di-quella-scuola/1779075 questa è l’intervista del 15 novembre 2009 ad Umberto Ambrosoli, a firma Carlo Brambilla. “Una grande esperienza formativa soprattutto dal punto di vista umano. Ho conosciuto lì persone straordinarie che non dimenticherò mai. Credo che una città come Milano, che ha l’etica del lavoro nel suo dna, non possa non tenere viva un’esperienza culturale tanto importante”. http://www.milanocronaca.it/news-scuola-non-scendiamo---dal-tetto-del-gandhi_31425.html, Questo articolo di Antonio Nasso riporta dichiarazioni di Vittorio Agnoletto: «Ieri i miei colleghi parlamentari europei tedeschi della Die Linke, hanno presentato su mia richiesta un’interrogazione urgente alla Commissione europea, per vedere tutelato il diritto allo stu¬dio garantito anche dalla nuova Costituzione europea e cioè dal trattato di Lisbona - ha detto Vittorio Agnoletto, ex parlamentare europeo indipendente per il Prc - Attraverso la chiusura del Gandhi, infatti, l’amministrazione comunale vuole fare una battaglia di principio contro il diritto allo studio. L’atteggiamento del Comune di Milano è moralmente vergognoso. Se la prende con i più deboli tra i deboli, impedisce di studiare agli studenti lavoratori. Una nazione che non garantisce il diritto allo studio ruba il futuro ai propri cittadini» Il Tar ha sempre dato ragione ai 19 ricorrenti, che si sono rivolti a un avvocato, con i disagi finanziari che si possono immaginare, chiedendo la riapertura delle classi soppresse e sperando in un risarcimento. Su il Corriere della Sera del 24 ottobre 2009 http://archiviostorico.corriere.it/2009/ottobre/24/Tar_accoglie_ricorso_degli_studenti_co_7_091024014.shtml Il Tar accoglie il ricorso degli studenti del Ghandi “Il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso degli studenti del liceo civico serale Gandhi, ordinando la sospensiva, fino all' udienza prevista tra qualche mese, della determina del 3 agosto scorso del Comune, che prevede la chiusura della gran parte delle classi dell' istituto di piazza XXV Aprile. L' assessore alle Politiche sociali Mariolina Moioli, però, non si scompone: «Noi andiamo avanti così, poi vedremo. Di segno opposto il commento di David Gentili, consigliere comunale del Pd: «Spiace che il diritto allo studio venga sancito da una sentenza del Tar». Gli studenti del Gandhi, protagonisti di una vivace protesta, hanno visto le 20 classi, divise in quattro indirizzi ridotte a solo due all' inizio dell' anno scolastico”.
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