sabato 12 giugno 2010

LA SCUOLA RIFORMATA IN CONTINUAZIONE E GLI STUDENTI RESTANO IGNORANTI

La riforma “epocale” non modernizza il programma di storia

CORSICO - Si tratta di una riforma epocale. Secondo Berlusconi. Secondo la Gelmini. Poco importa che gli insegnanti non siano d’accordo. La Riforma partirà dall'anno scolastico 2010-2011. Prevede una razionalizzazione degli indirizzi di studio, cioè tagli; un potenziamento dell'insegnamento della matematica e delle lingue straniere, cioè più ore, senza garantire però una maggiore qualità dell’insegnamento. Quando la riforma è stata presentata dal Governo, le scuole non hanno ricevuto notizia alcuna sui contenuti. Forse perché non ci sono contenuti da diffondere. Chi la difende, sostiene che questa riforma farà avvicinare Scuola e Lavoro. Eppure le ore di laboratorio, quelle dove si impara la pratica e quindi a “sporcarsi le mani”, a lavorare, saranno diminuite, anche negli Istituti Tecnici. Inutile chiedere alla Gelmini o a Berlusconi cosa pensino della Riforma scolastica. Ti risponderanno che non hanno mai visto nulla di più “epocale” in vita loro. La Riforma Epocale preparerà i nostri Ragazzi al futuro? O al presente? O al passato? Bande di ragazzi che inneggiano al nazifascismo sono per l’appunto nell’età giusta per impartire loro insegnamenti su quanto accadde in Italia nel Ventennio fascista… O nei campi di concentramento. "Mussolini? Non ha mai ammazzato nessuno. Al massimo mandava la gente a fare vacanza al confino": queste sono le parole del Presidente del Consiglio, promotore di questa immortale riforma. L’opinione del segretario dell’Anpi corsichese, Maurizio Graffeo, è lapidaria: “Riformare il programma di storia, creare un programma di storia moderna, dal Risorgimento ad oggi, in modo da approfondire la storia d’Italia, le Guerre Mondiali con le loro tragedie, la nascita della Costituzione, è auspicabile. Abbiamo scritto lettere su lettere, noi dell’Associazione Nazionale Partigiani, inviate a Roma. Si tratterebbe, quella per davvero, di una decisione politica epocale. Ma è evidente che questa volontà non esiste e non ci ha pensato nemmeno il centrosinistra”. Ricordiamo che proprio a Corsico nel 2008 l’Anpi e le autorità cittadine si ribellarono a causa di uno striscione nazifascista, opera di anonimi. “Proprio in questo periodo nel quale si tenta di far tornare indietro la storia a 60 anni fa, sarebbe opportuno riflettere sull’opportunità di riformare i programmi scolastici, in particolare quello di Storia”. Poi, ci sarebbe la geografia. Ma questa è un’altra storia.

Valentina Bufano (qrticolo del 10 marzo)

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