sabato 12 giugno 2010

LA CULTURA SI FA CON I FATTI NON CON LE PAROLE

MILANO - Il Giorno della memoria delle vittime del terrorismo è una ricorrenza istituita con legge 4 maggio 2007, celebrata il 9 maggio perché in questo giorno, nel 1978, fu ucciso Aldo Moro. Sabato 8 maggio a palazzo Marino anche il sindaco Letizia Moratti è intervenuto per le celebrazioni.
Tra il numeroso pubblico accorso siedevano il maresciallo Luigi Guerci e la benemerita Giudy Maino dell’Associazione Nazionale Carabinieri. «L’Arma ha dato molto per la lotta al terrorismo. Noi abbiamo conosciuto Aldo Moro, Alessandrini, Calabresi. Quando ritrovarono il corpo senza vita di Aldo Moro, eravamo sconcertati. Evidentemente alcune persone non hanno proprio umanità».
Nadir Tedeschi era seduto in prima fila. L’Onorevole Tedeschi è una vittima di quegli anni, ferito gravemente a un piede. Ecco il racconto di una vittima dell’agguato nel quale venne ferito anche Tedeschi: “Il 1 aprile del 1980, mentre assistevo ad una conferenza tenuta dall'on. Nadir Tedeschi in una sezione periferica della Dc a Milano, un gruppo di quattro "brigatisti rossi", appartenenti alla colonna Walter Alasia, fece irruzione con le pistole. Dopo essere stato depredato del portafoglio, fui messo al muro con gli altri tre amici scelti tra il pubblico. Quattro colpi; una pallottola trapassò la gamba sinistra, tre la gamba destra. Gli altri terroristi scaricarono le loro pistole contro Eros Robbiani, Emilio De Buono e Nadir Tedeschi”.
Ecco un riassunto del discorso del Primo Cittadino: «In quegli anni devastanti e violenti. furono sacrificate vite umane nel compimento di un progetto eversivo, figlio di un’ideologia contorta, condita da odio cieco, disumano. Non è permesso alcun revisionismo storico!E’ necessario educare le nuove generazioni al rispetto per la Vita, attraverso la memoria storica e la cultura. Solo con la Cultura si può parlare al cuore della gente».
Peccato che proprio la Giunta Moratti abbia “gambizzato” le scuole civiche.
Gli studenti del Liceo serale Gandhi erano in giuria al premio opera prima E. Kihlgren. In finale, Benedetta Tobagi con il libro “Come mi batte forte il tuo cuore”, la storia del padre Walter, giornalista assassinato da un gruppo terrorista di estrema sinistra.

Valentina Bufano

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